Marzo è stato un mese molto intenso, mi meraviglio di come sia riuscita a leggere qualche libro.
Pista nera, Antonio Manzini – Sellerio
In un post precedente avevo annunciato che era nato l’amore, i fatti lo stanno confermando: a marzo ben due libri del nostro!
I libri di Antonio Manzini dedicati all’ispetto… ops vicequestore Rocco Schiavone si leggono facilmente e sono piacevoli. Purtroppo ho visto tutti gli episodi della serie televisiva e quindi so già come si sviluppano e come vanno a finire le storie, questo, però, non mi impedisce di leggerle avidamente.
«Rocco tirò un sospiro. «Certo, dottore. Domattina sarò da lei. Però le posso dare un consiglio? Meno si fa vedere con me e meglio è. Lo dico per la sua carriera e per il suo futuro».
«Futuro? Quale futuro, Schiavone? Siamo in Italia, se n’era accorto?» e lasciò lì il vicequestore.»
La costola di Adamo, Antonio Manzini – Sellerio
Dedicato al tema della violenza domestica, fisica e psicologica. Quest’anno il clima di marzo è stato davvero poco mite, con un po’ di neve anche da queste parti.
«Erano giorni di marzo, giorni che regalano sprazzi di sole e promesse della primavera che verrà. Raggi ancora tiepidi, magari fugaci, che però colorano il mondo e aprono alla speranza.
Ma non ad Aosta.»
—-
Badenheim 1939, Aharon Appelfeld – Guanda
Il nazismo arriva e coglie di sorpresa quelli che si ostinano a non volerlo vedere.
Leggendo questo libro mi è venuto in mente quanto accaduto in Basilicata più o meno a metà gennaio. Poiché continuo a mantenere certe abitudini della mia precedente vita di etnomusicologa/antropologa, quando succede qualcosa che mi colpisce prendo qualche appunto.
Il 14 gennaio a Laurenzana si è tenuto un referendum per chiedere ai residenti se fossero d’accordo o meno ad accogliere migranti. Su 1763 aventi diritto sono andati a votare in 413: 341 no, 59 sì, e 13 schede nulle.
Il 19 gennaio è andato in onda il programma Propaganda Live, condotto da Zoro, che ha dedicato un servizio al referendum di Laurenzana , uno dei pochi ad aver preso sul serio quanto accaduto nel comune lucano. Trattandosi di una questione seria che mette in luce aspetti diversi rispetto a quelli che i lucani si raccontano e a cui si fa comunemente riferimento per descriverli, ne hanno parlato in pochi.
Per completare il quadro, la regione lucana, quella che il The New York Times ha definito uno dei segreti meglio tenuti in Italia, continua a essere una delle regioni con le maggiori percentuali di analfabetismo funzionale e di emigrazione.
«Ma lo stupore raggelò subito. Una locomotiva, una locomotiva che trainava quattro laidi vagoni merci, spuntò dalle colline e si fermò in stazione. Così repentina fu quell’apparizione, che parve essere sbucata fuori da un pozzo. «Dentro!» ordinarono delle voci. La gente si disperse all’interno. Anche quelli che avevano una bottiglia di limonata in mano, o un pezzo di cioccolato, il capocameriere e il cane, tutti sparirono in un attimo come chicchi di grano dentro un imbuto. Tuttavia, il dottor Pappenheim ebbe ancora modo di pronunciare la seguente frase: «Se i vagoni sono così sporchi, significa che non si andrà lontano».»
—-
Elogio della letteratura, Zygmunt Bauman e Riccardo Mazzeo – Einaudi
Non saprei come sintetizzare questo libro. Il titolo mi sembra un po’ fuorviante poiché gli argomenti trattati sono tanti e diversi tra loro e non tutti hanno strettamente a che fare con la letteratura.
«Già da molti anni suggerisco che per tentare di cogliere il modo di essere nel mondo che oggi prevale, invece di parlare di identità converrebbe parlare di identificazione: uno sforzo senza fine e senza interruzioni se non per una breve sosta in qualche locanda lungo il cammino; uno sforzo mai concluso e in costante divenire.»