Le mie ferie ideali sono quelle che mi consentono di ciondolare per casa senza avere niente di urgente da fare, spostarmi pigramente dal letto al divano, guidare fino al mare, nuotare e prendere il sole, uscire la sera, dormire, fare lo sforzo minimo per seguire quello che di interessante propone il posto in cui vivo (non molto, a dire il vero, e quest’anno meno del solito), stordirmi di libri.
Le mie due settimane di ferie sono trascorse più o meno in questo modo, mi sarebbe piaciuto frequentare di più il mare, ma il tempo è stato poco clemente, e avrei voluto un po’ di silenzio in più, mi sono fatta bastare qualche mattinata solitaria in spiaggia.
Alla fine, la cosa che conta è che sono riuscita a leggere abbastanza: ho approfittato di un po’ di tempo libero per buttare giù qualche appunto su alcuni degli ultimi libri che ho letto.
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Qualcosa sui Lehman
Stefano Massini – Mondadori
Una sola parola: grandioso!
È uno dei libri più belli che abbia mai letto e sono a un passo dal dichiarare amore eterno a Stefano Massini. Qualcosa sui Lehman non è bello per la storia e i suoi personaggi (è la storia della Lehman Brothers: la storia di una testa, di un braccio e di una patata), cioè è bello anche per questo, ma è, semplicemente, grandioso per come utilizza le parole, per i giochi, per il ritmo, per le soluzioni, per le rime, per la ricchezza del linguaggio. Ci si trovano dentro diversi spunti, io ci ho trovato po’ di Omero e di Kemal, e le formule.
Se devo consigliare un libro cui dedicare tempo e impegno, interesse e passione, consiglio questo, sono più o meno 800 pagine e, tutte, meritano di essere lette.
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Macerie prime e Macerie prime – Sei mesi dopo
Zerocalcare – bao publishing
C’è poco da dire: entrambi i volumi sono molto belli.
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La settima funzione del linguaggio
Laurent Binet – La nave di Teseo
Consiglio di rivolgersi a qualcuno più titolato di me per avere una recensione migliore, io ho fatto un po’ di fatica, non mi ha mai presa del tutto e sono arrivata alla fine perché volevo sapere dove l’autore volesse andare a parare e, quando l’ho scoperto, ho condiviso con la mia ombra le mie perplessità. Non mi è piaciuto nemmeno lo stile di scrittura, cioè non lo definirei un romanzo dalla scrittura accattivante che tiene con il fiato sospeso (sì, ok, dopo Qualcosa sui Lehman era difficile trovare un testo che fosse all’altezza). Le uniche cose che si salvano sono il contesto e i personaggi che lo animano: almeno posso darmi un tono perché ho letto una storia i cui protagonisti sono Roland Barthes, Umberto Eco, le funzioni del linguaggio di Roman Jakobson, e in cui Noam Chomsky, tra gli altri, fa una comparsata.
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Era di maggio e 7-7-2007
Antonio Manzini – Sellerio
Con Era di maggio e 7-7-2007 ho terminato la lettura dei romanzi che hanno come protagonista Rocco Schiavone (sì, Pulvis et umbra, l’episodio successivo, l’ho già letto, è stato il primo della serie che ho letto). Adesso tutti gli aspetti della vicenda mi sono chiari, posso mettermi tranquilla e attendere ottobre, quando uscirà il nuovo volume.
Nel frattempo però…
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Torto Marcio
Alessandro Robecchi – Sellerio
I libri di Alessandro Robecchi sono la mia più recente infatuazione letteraria.
Alla base c’è il ‘solito’ format da, come dicono quelli che ne sanno, noir seriale, che fa affezionare a un autore, alla sua scrittura e, soprattutto, al gruppo di personaggi cui ha dato vita: Carlo Monterossi, Tarcisio Ghezzi, Carella, Oscar Falcone, i principali, e poi ci sono quelli secondari, come Rosa la moglie di Ghezzi che in questo volume non è una semplice comparsa. La trama di Torto marcio è interessante, seria e, per personali questioni anagrafiche e sociali da membro della “classe disagiata”, tremendamente coinvolgente.
È il secondo che leggo, non sto seguendo l’ordine di pubblicazione ma li sto leggendo un po’ come capita, secondo la disponibilità dei libri sui siti dell’usato: è un metodo anche questo.
L’estate non è ancora terminata: ci sarà altro tempo da dedicare al mare e ai libri.
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Foto: Lido Splash, Marina di Rotondella (Basilicata). Perfetto per le giornate di mare.